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ZAKHOR: I CONFINI
13 Settembre ore 20:15
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Oltrepassare il limite, la frontiera comporta la perdita di identità e di memoria. Si scappa perdendo i propri diritti, alla ricerca di nuove identità che vengono brutalmente offese sulle soglie dei confini. Eppure su questi limiti, su questi confini si intrecciano relazioni e incontri per ritrovarsi e raccontarsi. E sono così le storie che possono dare un senso a quanto è avvenuto. Il racconto delle storie personali può essere e, vorremmo che lo fosse, una modalità per riconoscerci tutti persone portatrici di diritti. Essenziali e simbolici gli elementi di scena a rappresentare confini prigioni e muri. Così i personaggi rappresentano tutti i migranti, i soldati, le vittime,i rifugiati, i disperati, i trafficanti di uomini, i bravi o i cattivi cittadini che si incontrano sulle soglie e sulle soglie delle migrazioni.
Liberamente tratto dal libro “Io sono confine” di Shahram Kosravi, antropologo iraniano che ha scritto un saggio per spiegare le molteplici interpretazioni del concetto di confine privilegiando le storie dei migranti incontrati durante il proprio viaggio dall’ Iran alla Svezia