Fringo è uno show che collega i punti nodali della vita di un essere umano migrante di prima
generazione. Attraversa i paradossi del crescere con dei genitori immigrati, entrambi veterinari
costretti a fare uno la donna delle pulizie e l’altra lavorare in una fabbrica. Perché mio padre
insistesse nel voler fare la donna delle pulizie è uno dei misteri a cui cercheremo di dare risposta.
Fringo è racconto diacronico e ironico delle peripezie della mia esistenza, ma anche di quella di
tutti noi in fondo, è un viaggio al termine della notte illuminato dalla torcia di un iPhone, un viaggio
fatto di cambi di direzione, immaginari e reali, di riflessioni, di paure e di idiosincrasie. Si cercherà,
lungo tutto lo spettacolo, di non rispondere a interrogativi come: perché la gente continua a
comprare creme per far crescere i capelli spalmabili? Domande la cui risposta è: perché se
davvero funzionassero i capelli dovrebbero crescere anche sulle mani con cui è stata spalmata.
Però, in compenso, si parlerà delle pressioni di una famiglia migrante nei confronti del riscatto
sociale, del mito del comunismo in Italia, della disillusione nei confronti del comunismo in Albania,
di cosa significa aver avuto un nonno partigiano albanese e un nonno incarcerato dal comunismo
albanese, si parlerà di cosa significa avere di una madre che ama gli animali più degli esseri
umani, compresi i figli, si parlerà di una carriera alle Nazioni Unite buttata, di Accademie d’Arte
Drammatica, di dimissioni e di lavori di merda, si parlerà di rapimenti avvenuti durante il 1998 in
Albania durante gli anni dell’anarchia, di una nonna che nel de-ambulatore ha un porta fucile di
pelle (con dentro un fucile carico), della Sirenetta, del politicamente corretto e dei nani, i grandi
esclusi dall’ultimo film di Biancaneve, si parlerà di Louis Ferdinand Celine, di Saviano e di censura
oggi e durante i regimi totalitari. Per poi finire con il cercare di affrontare la grande domanda a cui
non so mai come rispondere alle cene di famiglia ossia: Xhuliano perché non hai figli?
Lo spettacolo si chiama “Fringo” perché “Fringo” è una parola albanese che significa “nuovo di
zecca” proprio come lo spettacolo. E poi l’etimologia della parola è un mistero, non si sa da dove
provenga: secondo alcuni dicono dalla parola frigorifero, secondo altri dalla crasi presente sugli
aiuti americani lanciati durante la seconda guerra mondiale su cui c’era scritto “Free and Go”. Una
parola ibrida, un po’ come l’identità di questa nuova generazione di italiani. Nati in Italia ma senza
cittadinanza. Nuovi ma invisibili. Dei novelli Balto. La verità sulla parola Fringo? Per scoprirlo
dovete venire a vedere lo spettacolo. Lo show utilizza un linguaggio poco teatrale ma molto
umano, il quale contiene parole offensive, forti e dissacranti. Ma anche parole inutili, brutte e
pretenziose come la suddetta parola citata all’inizio della sinossi “idiosincrasie”